Racconti e novelle by Antonio Ghislanzoni

Racconti e novelle by Antonio Ghislanzoni

autore:Antonio Ghislanzoni [Ghislanzoni, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sonzogno
pubblicato: 1873-12-31T23:00:00+00:00


CAPITOLO II

La coda si prolunga.

Sono le dieci del mattino.

La marchesa donna Fabia Santacroce è seduta nella gran sala di ricevimento.

- C'è là fuori una visita, dice Clementina, posando sulla tavola una guantiera d'argento...

- Una visita a quest'ora?

- È don Cecilio Speranza.

- Un'altra chicchera di cioccolatta... e il reverendo venga introdotto!... Questi reverendi sanno cogliere il momento! Essi non possono rinunziare alle buone abitudini!

Il reverendo parroco di L..., appena entrato nella sala, fece un profondo inchino, e baciando la mano alla marchesa, lanciò una occhiata furtiva al cioccolatte!

- Qual buon vento, signor don Cecilio?... Presto, Clementina! Una chicchera per il nostro degno curato!... Spero che la reverenza vostra vorrà accettare!...

- Tutto che viene dalla gentilissima... ed onorandissima signora marchesa...

- Sempre disposta... ai vostri servigi...

- Obbligatissimo alle vostre grazie, colendissima signora marchesa...

Don Cecilio Speranza avea già fatto mezza dozzina di profondissimi inchini. Appena la fanticella rientrò nella sala per versargli la cioccolatta, il reverendo si assise, tolse dalla guantiera un biscottino, e immergendolo devotamente nella bevanda profumata, prese a parlare di tal guisa:

- Non è il caso, o il solo piacere di farvi una visita, che oggi mi ha condotto da voi, colendissima signora marchesa.... Io debbo parlarvi di un'affare assai grave, debbo svelarvi un segreto, dal quale dipende il decoro della vostra casa, l'avvenire della vostra famiglia, l'onore, la pace, la tranquillità della vostra amabilissima figliuola in questo mondo, e la sua salute eterna nell'altro... Siete voi ben sicura che nessuno possa spiare le nostre parole?...

La marchesa suonò il campanello.

Clementina ricomparve.

- Bada che nessuno deve entrare in questa sala, nè tampoco avvicinarsi alle porte, disse la marchesa alla cameriera in tono solenne. Io debbo conferire col signor don Cecilio di affari molto importanti...

La cameriera fece un inchino, girò intorno uno sguardo scrutatore, uscì dalla sala, fece traballare l'anticamera con quattro salti rumorosi, poi leggiera, leggiera, sulla punta de' piedi, tornò presso la porta, e pose l'orecchio al buco della serratura.

Don Cecilio Speranza, con voce pecorina riprese a parlare:

- Voi non ignorate, signora marchesa, quanto amore io porti alla vostra nobile e generosa famiglia, quanto mi stia a cuore il vostro decoro, e qual sentimento di predilezione paterna mi leghi a quella cara e buona fanciulla che è la marchesina Virginia. Io l'ho battezzata, io l'ho iniziata alla prima comunione, l'ho diretta fino dai primi anni co' miei consigli, colle mie esortazioni, sia in casa, sia nel sacro tribunale di penitenza... La vostra Virginia mi ha sempre ascoltato... mi ha sempre obbedito... Grazie agli aiuti della divina provvidenza, ella è cresciuta nel santo timor di Dio... In una parola ella è degna figlia di una madre, che noi abbiamo sempre citata come modello di tutte le virtù.

La marchesa crollò leggiermente la testa, facendo un sorrisetto di compiacenza.

- Era a desiderarsi, che a complemento di tante belle doti, quella santa fanciulla prediletta da Dio vivesse mai sempre fra le dolcezze della verginale innocenza... Ma questa vocazione delle anime elette non è oggidì molto comune alle fanciulle... all'età di sedici anni quasi tutte propendono verso il sesso più forte.



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